Ballata Del Pinelli Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po' la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò. "Commissario io gliel'ho già detto
Le ripeto che sono innocente
Anarchia non vuol dire bombe
Ma eguaglianza nella libertà."
"Poche storie indiziato Pinelli
Il tuo amico Valpreda ha parlato
Lui è l'autore di questo attentato
E il suo socio sappiamo sei tu" "Impossibile" – grida Pinelli –
"Un compagno non può averlo fatto
Tra i padroni bisogna cercare
Chi le bombe ha fatto scoppiar.
Altre bombe verranno gettate
Per fermare la lotta di classe
I padroni e i burocrati sanno
Che non siam più disposti a trattar" "Ora basta indiziato Pinelli"
– Calabresi nervoso gridava –
"Tu Lo Grano apri un po' la finestra
Quattro piani son duri da far."
In dicembre a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
È bastato aprir la finestra
Una spinta e Pinelli cascò. Dopo giorni eravamo in tremila
In tremila al tuo funerale
E nessuno può dimenticare
Quel che accanto alla bara giurò.
Ti hanno ucciso spezzandoti il collo
Sei caduto ed eri già morto
Calabresi ritorna in ufficio
Però adesso non è più tranquillo. Ti hanno ucciso per farti tacere
Perché avevi capito l’inganno
Ora dormi, non puoi più parlare,
Ma i compagni ti vendicheranno.
"Progressisti" e recuperatori
Noi sputiamo sui vostri discorsi
Per Valpreda Pinelli e noi tutti
C’è soltanto una cosa da far. Gli operai nelle fabbriche e fuori
Stan firmando la vostra condanna
Il potere comincia a tremare
La giustizia sarà giudicata.
Calabresi con Guida il fascista
Si ricordi che gli anni son lunghi
Prima o poi qualche cosa succede
Che il Pinelli farà ricordar. Quella sera a Milano era caldo
Ma che caldo che caldo faceva
Brigadiere apra un po’ la finestra
E ad un tratto Pinelli cascò.
Nel 1970 Joe Fallisi pubblicò e registrò, in forma anonima, un disco a 45 giri che conteneva La ballata del Pinelli e Il blues della squallida città. Su entrambi i lati compariva la seguente scritta: "Questa canzone può essere eseguita, riprodotta o adattata da tutti coloro che non sono recuperatori, 'progressisti' e falsi nemici del Sistema" e, come indicazione d'autore: "Parole e musica del Proletariato". In copertina un'opera di Paolo Baratella, sul retro un disegno di Georg Grosz. Nel dicembre del 2002 il disco è stato stampato come CD e riprodotto integralmente, mantenendo anche la grafica dell'originale, da Ancora/Mai più, con il concorso di Zero in condotta, Umanità Nova e Collegamenti-Wobbly (cfr.
http://www.ancoramaipiu.it/pinelli.htm).
"La repressione abbattutasi sul movimento anarchico induce molti militanti e simpatizzanti alla clandestinità per sfuggire la caccia alle streghe perseguita dallo stato: nell’elenco dei ricercati si trova anche J. Fallisi, autore di questa Ballata del Pinelli. Ripresa e modificata con l’aggiunta di nuovi versi, questo canto è lo stesso de Il feroce questore Guida composto dagli anarchici del circolo G. Bresci di Mantova (vedi, per ulteriori notizie, la precedente Ballata del Pinelli-Il feroce questore Guida [cfr. infra pp. 271-272]). Infatti un compagno di Fallisi gli riferisce il testo scritto dal gruppo di Mantova e in clandestinità lo rielabora addolcendone[*] la veste musicale. Una volta rifatta la canzone il gruppo milanese di Lotta Continua propone a Joe Fallisi di incidere un disco e, negli accordi, è sottolineata anche una condizione: la pubblicazione senza alcuna pubblicità di partito, una produzione come espressione del movimento rivoluzionario collettivo. Prima dell’uscita del disco Fallisi scopre che la copertina presenta il simbolo di Lotta Continua e rompe l’accordo per scorrettezza politica. Autonomamente, grazie a una piccola eredità (due milioni) provvidenzialmente sopraggiunta, ma anche avventurosamente, Fallisi incide il disco con una copertina da lui stesso ideata e realizzata dal pittore Paolo Baratella, suo amico; sul retro della copertina viene ripreso un disegno di Grosz raffigurante degli operai. Questo lavoro discografico non porta alcun cenno dell'autore bensì la scritta “parole e musica del proletariato” con l’indicazione del Circolo Pinelli come riferimento." (Santo Catanuto-Franco Schirone, Il canto anarchico in Italia nell'ottocento e nel novecento, Edizioni Zero in condotta, Milano 2001, pp. 273-274)
P.S. le due versione che ho io hanno un testo leggermente diverso